Lèvi-Strauss, fondatore dello Strutturalismo francese, cerca di risalire ai principi generali del pensiero dell’uomo. Egli individua una prima opposizione tra la dimensione della natura e quella della cultura: mentre la prima è soggetta a regole non modificabili dall’uomo, la seconda è soggetta a regole espressione delle scelte dell’uomo; ma dietro a questa diversità culturale vi è un processo mentale comune che opererebbe a livello inconscio. Alla struttura sociale, sistema simbolico di relazioni costanti tra i fatti, corrisponderebbe una struttura di pensiero, che attribuisce senso e ordine ai fatti, tale per cui,
In base al principio di opposizione, si attribuisce un senso a ognuna delle parti e si assegna ad esse un posto nella struttura sociale e nella struttura di pensiero. La distinzione stimola quindi l’attività di scambio tra le parti, che è il motore primo della cultura e dell’organizzazione sociale. Es. nei sistemi di parentela, l’opposizione prende avvio dalla regola universale che vieta l’incesto, che induce a cercare fuori il proprio partner, e ciò mette in moto una serie di scambi tra gruppi sociali. Il limite dello strutturalismo è che tende a proporre una visione statica dei fatti, considerando le società primitive come “fredde”, fuori dalla storia.